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Biostimolanti in agricoltura e nel giardino-orto, cosa sono, cosa contengono, come funzionano e perché usarli. La Guida completa

Negli ultimi anni grande attenzione stanno avendo i biostimolanti. Diverse innovazioni tecniche e ricerche hanno portato allo sviluppo di questi prodotti ad azione specifica che non sono né concimi, né agrofarmaci.
Diversi sono gli effetti positivi sulla pianta e sul suolo: una maggiore resistenza della pianta alle avversità e stress, migliore fertilità del terreno, maggiore radicazione e capacità di assorbimento delle radici.
Vediamo nel dettaglio questo grande mondo di sostanze utili per una maggiore sostenibilità dell’agricoltura.

Che cosa sono i biostimolanti

Il legislatore ha definito i biostimolanti all’interno del dlgs 75/2010. Un decreto che regolamenta i fertilizzanti, concimi, substrati di coltivazione, ammendanti, correttivi e prodotti ad azione specifica, fra cui anche i biostimolanti.
Sono perciò definiti come “Prodotti che apportano ad un altro fertilizzante o al suolo o alla pianta, sostanze che favoriscono o regolano l’assorbimento degli elementi nutritivi o correggono determinate anomalie di tipo fisiologico.”
  
I biostimolanti sono suddivisi nello stesso decreto in varie tipologie:

  • Idrolizzato proteico di erba medica, un prodotto ottenuto per idrolisi enzimatica di un estratto proteico di erba medica a base di amminoacidi e peptidi;
  • Epitelio animale idrolizzato (solido o fluido): residui di epitelio animale provenienti da concerie e da macelli, idrolizzati con acidi minerali;
  • Estratto liquido o solido di erba medica, alghe e melasso: prodotto ottenuto per reazione tra l’estratto di erba medica, l’estratto di alghe Ascophyllum nodosum e il melasso di barbabietola;
  • Estratto acido di alghe della Famiglia “Fucales”: estratto acido di alghe della Famiglia “Fucales”;
  • Inoculo di funghi micorrizici: riproduzione in condizioni di sterilità di inoculi di funghi endomicorrizici su radici di sorgo, in substrato formato da ammendante organico e da batteri della rizosfera.

Di queste tipologie possiamo distingue fra prodotti ad azione specifica sulla pianta (estratti di erba medica, di alghe, idrolizzati e melasso) e prodotti che agiscono sul terreno (inoculi di funghi micorrizici ed estratti umici).
Quindi, ricapitolando, un biostimolante in agricoltura è un prodotto che ha la funzione di stimolare i processi nutrizionali delle piante con l’obiettivo di migliorare le caratteristiche delle piante o del suolo.
A norma di legge, non deve apportare quantità significative di elementi nutritivi (azione riservata ai concimi) o contrastare in maniera diretta i parassiti (funzione dedicata agli agrofarmaci) ma favorire e migliorare le difese della pianta o le caratteristiche del terreno in maniera indiretta.

Cosa contengono i biostimolanti usati in agricoltura

Le principali sostanze utilizzate nei biostimolanti possono essere raggruppate in:

  • Estratti di alghe
  • Sostanze umiche
  • Aminoacidi
  • Antitraspiranti
  • Chitina e derivati
  • Sali inorganici
  • Elementi chimici
  • Altri materiali organici complessi

Estratti di alghe nei biostimolanti

Le alghe sono da sempre usate come ammendanti in agricoltura per migliorare la fertilità del terreno.
I prodotti biostimolanti a base di estratti di alghe sono numerosi. Gli estratti di alghe sono ottenuti prevalentemente partendo da alghe verdi, rosse o brune, soprattutto del tipo Ascophyllum nodosum, Ecklonia maxima, Laminaria digitata e Fucus spp.
Le alghe vengono raccolte lungo le coste oceaniche in maniera manuale o meccanica per poi essere lavate, lavorate e sottoposte alla fase di estrazione.
   
Le ricerche hanno dimostrato che i biostimolanti a base di alghe hanno diversi effetti positivi:

  • aumento della velocità di germinazione, crescita, allegagione e produzione;
  • miglioramento della qualità dei frutti;
  • aumento della resistenza a stress della pianta;
  • aumento dell’assorbimento da parte delle radici di macro e micro nutrienti.

Per quanto riguarda la resistenza, gli estratti di alghe possono essere utili per contrastare stress biotici e abiotici in particolare nella fase di trapianto. Questi biostimolanti migliorano sia la resistenza a stress biotici, ovvero da organismi vivi (afidi, acari, cocciniglie, funghi e altri parassiti), sia la resistenza da stress abiotici, cioè collegati a fattori come alte temperature, freddo, siccità o salinità.
A livello radicale, gli estratti di alghe ne aumentano lo sviluppo con effetti positivi sullo stato nutrizionale e l’aumento di enzimi di difesa.
Gli effetti positivi degli estratti di alghe contenuti nei biostimolanti sono più evidenti in colture coltivate in terreni poco fertili e suoli in cui si susseguono avvicendamenti di colture.

Le sostanze umiche nei biostimolanti

Le sostanze umiche sono costituenti naturali del suolo di origine complessa che provengono dalla decomposizione della sostanza organica e dal metabolismo dei microrganismi. Sono sostanze molto diverse fra loro e suddivisibili in umine, acidi umici e acidi fulvici in base al loro peso molecolare ed alla solubilità.
Le sostanze umiche rappresentano fino al 60% della sostanza organica del suolo e sono il principale componente dei fertilizzanti di origine organica. Quelle usate nei biostimolanti provengono soprattutto da giacimenti di humus fossile (torbe, suoli vulcanici, leonardite), da compost e vermicompost o sottoprodotti alimentari.
Le sostanze umiche contengono anche buone quantità di nutrienti, ma i miglioramenti nella pianta non sono dovuti a questi nutrienti.
   
Le sostanze umiche all’interno dei biostimolanti esplicano diverse azioni:

  • stimolo della crescita delle piante;
  • maggiore sviluppo radicale;
  • miglioramento dell’assorbimento dell’azoto nitrico;
  • stimolo del metabolismo secondario con l’accumulo degli enzimi di difesa contro gli stress;
  • aumento della fertilità del suolo

Gli effetti positivi delle sostanze umiche contenute nei biostimolanti sono più evidenti in suoli poco fertili con poca sostanza organica e avvicendamenti ripetuti.

Effetto sostanze umiche dei biostimolanti: crescita maggiore delle radici con il loro utilizzo

Gli idrolizzati proteici nei biostimolanti

Le proteine idrolizzate e gli aminoacidi contenuti nei biostimolanti sono un gruppo di composti contenenti un mix di aminoacidi e peptidi solubili ottenuti generalmente a partire dall’idrolisi di proteine di origine animale o vegetale. L’idrolisi può essere chimica, enzimatica o mista.
La maggior parte degli idrolizzati proteici sul mercato sono rappresentati da residui della lavorazione del cuoio (es. collagene), dell’industria ittica o da biomasse vegetali di leguminose. In particolare, il 90% del mercato in Europa è rappresentato dalla lavorazione del collagene tramite idrolisi chimica ad alte temperature.
    
Gli effetti biostimolanti in agricoltura degli idrolizzati proteici si vedono in:

  • maggiore sviluppo, inteso sia come crescita della pianta che delle radici;
  • miglioramento della qualità delle produzioni: i frutti contengono maggiori quantità di carotenoidi, polifenoli e flavonoidi;
  • migliore capacità di assorbimento e assimilazione dei macro e micro elementi;
  • maggiore resistenza agli stress, come quelli idrici, termici, di salinità o di carenza di nutrienti;

Gli effetti positivi degli idrolizzati proteici contenuti nei biostimolanti sono più evidenti in suoli poco fertili con poca sostanza organica e avvicendamenti di colture ripetute.

Effetto degli idrolizzati proteici: a destra pianta con idrolizzati

I microrganismi nei biostimolanti

I microrganismi naturalmente presenti nel suolo promuovono la crescita delle piante andando a colonizzare le radici. Fra questi ci sono batteri azotofissatori liberi o simbionti, batteri promotori della crescita e funghi (ascomiceti, micorrizici, trichoderma, ecc.).
Fra le sostanze che compongono i biostimolanti ci sono anche i microrganismi che vanno a sopportare quelli naturalmente presenti nel suolo.
   
Gli effetti positivi dei microrganismi ci sono:

  • incremento del suolo esplorato da parte delle radici e maggiore capacità di assorbimento;
  • maggiore produzione di fitormoni (auxine, citochinine, gibberelline, ecc.);
  • migliore risposta della pianta agli stress abiotici come salinità e siccità.

Effetto di biostimolante con Trichoderma: a sinistra pianta trattata, a destra pianta senza biostimolante

Perché usare i biostimolanti in agricoltura o nel proprio orto o giardino

Abbiamo visto che i biostimolanti hanno numerosi effetti benefici sulla pianta e sul suolo. Una pianta più sana significa anche una ricaduta in termini ambientali e di sostenibilità che vanno ben oltre il singolo vegetale.
    
La risposta a perché usare i biostimolanti risiede negli effetti positivi che abbiamo visto. In particolare, li possiamo riassumere in:

  • maggiore tolleranza della pianta a stress di tipo biotico e abiotico;
  • migliore crescita della pianta ed aumento della qualità delle produzioni;
  • miglioramento dell’assorbimento e assimilazione di elementi nutritivi;
  • aumento della fertilità del suolo;

Questi effetti hanno ricadute dirette sulla sostenibilità delle produzioni agrarie e sul minor uso di agrofarmaci legati ad una pianta più sana e forte. Impatto positivo soprattutto in agricoltura biologica.

Migliori biostimolanti in vendita per l’hobbistica: orto, prato e giardino

I biostimolanti hanno composizioni molto diverse e la strumentazione scientifica attualmente disponibile non riesce a dare in modo certo una connessione diretta fra contenuto ed effetti sulla pianta o suolo.
Molte molecole contenute possono essere al di sotto della soglia di rilevazione strumentale eppure essere di grande importanza. Altre sostanze invece hanno ancora effetti poco chiari.
Inoltre, date le materie prime, che sono di origine organica, non possono essere riprodotte in maniera esatta anno dopo anno. Anche il processo di produzione ha ricadute dirette sulla qualità e le caratteristiche chimiche del prodotto finale all’interno del biostimolante.
Infine, un biostimolante può avere effetti diversi da specie a specie o da varietà a varietà. Perciò non è possibile classificare i biostimolanti per la loro composizione (come avviene per i concimi es. concime azotato, binari, ecc.), ma è meglio focalizzarsi sugli effetti che questi hanno sulla pianta e sul suolo.
  
In termini generali conviene scegliere:

  • biostimolanti prodotti da primarie aziende con una forte esperienza nel campo chimico e agricolo. Questo perché la qualità delle materie prime ed il processo produttivo, come abbiamo visto, influenzano in maniera diretta la qualità del prodotto finale. Un processo produttivo ottimale è essenziale per garantire un prodotto stabile negli anni e costante nella qualità;
  • preferire biostimolanti con applicazione fogliare o che consentano anche questa modalità di applicazione. Gli interventi fogliari consentono di intervenire a dosaggi ridotti ed hanno un’azione rapida.

In questo shop vi presentiamo tre biostimolanti prodotti dalla Cifo e due della Flortis, attiva da sempre nel mondo dei fertilizzanti e dell’agricoltura professionale.
  
Puoi leggere un approfondimento sul biostimolante Algatron della Cifo in questo articolo.

Biostimolante ORO - Cifo

ProbioPlant Piante in Vaso - Flortis

ProbioPlant Orto Giardino - Flortis

Biostimolante Algatron - Cifo

Biostimolante Sinergon Plus - Cifo

Biostimolante Vegan - Flortis

Perché usare i biostimolanti anche nell’orto o in giardino

Gli effetti benefici non sono limitati all’uso professionale dei biostimolanti in agricoltura. E’ possibile portare una maggiore fertilità, una maggiore crescita delle radici, un aumento della qualità dei frutti anche nelle nostre case.
  
In giardino possiamo impiegare Probioplant che stimola la fioritura delle piante.
  
All’interno della casa e nelle piante in vaso in genere, il biostimolante più indicato è Probioplant Piante in vaso.
Se vogliamo aiutare le piante a superare gli stress dovuti al caldo o al freddo, conviene utilizzare Sinergon Plus. Indicato in particolare per la ripresa vegetativa dopo l’inverno o per superare stress dovuti al caldo estivo. Un prodotto alternativo è Algatron, sempre della Cifo, applicabile sul terreno o sulle foglie. Lo abbiamo recensito in questo articolo.
   
Nell’orto, possiamo impiegare Probioplant che stimola la fruttificazione o Bio Oro Cifo. Se il tuo obiettivo è il miglioramento della qualità dei frutti, ricordati di impiegare questi prodotti già in fase di fioritura.

Perché definire i concimi biostimolanti non è corretto

I biostimolanti non sono concimi. Non sono nemmeno agrofarmaci. Ma agiscono in maniera indiretta sulla pianta. Rafforzano cioè tutte quelle difese e le permettono di superare più efficacemente gli stress. Quindi definire i concimi biostimolanti non è propriamente corretto.
E’ vero però che le sostanze di base dei biostimolanti contengono per loro natura elementi nutritivi utili per le piante. Quindi non dobbiamo stupirci se, per esempio, il biostimolante Bio Oro della Cifo contiene una buona dose di azoto. Questo deriva dalle materie prime con il quale è stato prodotto.

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