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Cymbidium: Tutti i Trucchi per farlo Rifiorire

Il Cymbidium, fra le Orchidacee comunemente coltivate, è forse la più facile da tenere, la meno “noiosa” in fatto di esigenze di luce-umidità-annaffiature-temperature. E poi cala l’asso: il Cymbidium rifiorisce! Il trucco sta nel trovare la giusta temperatura e illuminazione, nonché ricordarsi di annaffiarla ogni tanto. Per il resto farà tutto da sola. Ricapitolando: non solo vive facilmente senza troppe cure, ma ogni anno nel cuore dell’inverno fra dicembre e febbraio se sta in casa, oppure in primavera tra aprile e luglio, si riempie di pannocchie cariche di fiori bellissimi, tipicamente orchideacei. Cosa desiderate di più?

Nasce da pseudobulbi

In realtà esistono numerose specie di Cymbidium, provenienti dall’Asia centrale e meridionale e dall’Australia, ma tutte sfoggiano le medesime caratteristiche: la pianta nasce da pseudobulbi appiattiti, uniti da corti rizomi da cui si dipartono le radici carnose. Le foglie partono da uno pseudobulbo e sono disposte alterne su due lati, rigide, nastriformi, leggermente arcuate, di colore verde brillante. Alla base degli pseudobulbi si sviluppa, fra dicembre e luglio, un lungo fusto eretto, carnoso, con 15-20 grandi fiori carnosi, in colori che variano dal verde pallido al fucsia intenso passando attraverso tutte le sfumature del bianco, del giallo e del rosa, anche mescolati assieme in un unico fiore.

Cymbidium fiorito

Viene acquistato fiorito: lo spettacolo può durare anche 4 mesi, mentre i fiori, se recisi, possono vivere in un vaso con acqua anche per 40 giorni. Nel collocarla a casa vostra, tenete presente che ama il fresco e, anche se la sua temperatura ideale è compresa fra 10 e 22 °C, in inverno preferisce una stanza non riscaldata rispetto al calore dell’appartamento. Annaffiatela ogniqualvolta il vaso, sollevandolo, risulta leggero, e aggiungete una dose di concime per orchidee ogni 4 annaffiature.

Dopo i fiori il rinvaso

Subito dopo la fioritura, se la pianta ha riempito completamente il contenitore, oppure se il substrato si è deteriorato, eseguite il rinvaso. Se faticate a estrarre l’esemplare, meglio rompere il vaso che danneggiare le radici delicate. Rinvasate in un contenitore più grande che possa consentire lo sviluppo per 2-3 anni, utilizzando una miscela di buon terriccio per giardino, corteccia di pino (“bark”), sfagno e materiale inerte come spugna naturale in parti uguali. Gli pseudobulbi non devono venire coperti e la loro base deve essere posizionata circa un centimetro più in alto del bordo del vaso.

I trucchi per farlo rifiorire

All’arrivo della bella stagione, da aprile-maggio fino a settembre, è consigliato spostare la pianta all'aperto a mezz’ombra in un luogo fresco soprattutto di notte, quando potete anche vaporizzare il fogliame e bagnare il vaso e il piano ove è appoggiato, per abbassare la temperatura. Per far rifiorire il Cymbidium è fondamentale dargli tanta luce ed esporlo a temperature fresche durante la notte, nel periodo che va dall’estate a metà autunno. Le minime notturne dovrebbero avvicinarsi agli 8-10°C, anche meno, in modo che la pianta percepisca bene lo sbalzo termico e la fioritura venga indotta. Se questo avviene, verso metà autunno dovremmo già essere in grado di vedere gli apici dei getti floreali spuntare alla base degli pseudobulbi cresciuti durante l’anno. 
In estate va annaffiata frequentemente (anche ogni giorno, naturalmente senza sottovaso/portavaso), in modo che il substrato non si asciughi fra un'annaffiatura e l'altra; da ottobre a marzo invece le annaffiature devono essere meno frequenti. Nel periodo vegetativo (marzo-ottobre) concimatela ogni 15 giorni con un prodotto liquido specifico per orchidee. Le vaporizzazioni (solo sulle foglie) sono necessarie anche d’inverno se la pianta non vive a basse temperature. Con queste semplicissime cure, dagli pseudobulbi si sviluppano in circa 2 mesi i fiori, portati da uno stelo alto da 60 cm a oltre 1 m, che spesso necessita di tutori per il peso delle corolle una volta sbocciate.

Due soli nemici

Rispetto alle altre orchidee il Cymbidium viene raramente attaccato da malattie o parassiti, che sono però gli stessi di tutte le Orchidacee: cocciniglie e botrite. La cocciniglia cotonosa  va eliminata manualmente se i soggetti sono ancora pochi, oppure va combattuta con gli appositi prodotti anticocciniglia (fra quelli naturali ci sono propoli, olio di Neem e sapone molle). La muffa grigia attacca i fiori quando sono ancora in boccio compromettendo la fioritura: si previene evitando ristagni d’umidità nell’aria, della quale peraltro il Cymbidium non ha particolare bisogno (salvo eccessi di calore).

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