Come annaffiare le piante d’appartamento in estate
Nella maggior parte dei casi le piante che si adattano meglio alle condizioni ambientali di un appartamento sono quelle tropicali. Non soffrono eccessivamente gli sbalzi di temperatura stagionali e hanno una buona tolleranza all’umido. Inoltre, non necessitano di luce diretta ma solamente luminosa, come nelle nostre case. La cura di queste varietà richiede una cura un po’ più accurata nei mesi di massima vegetazione delle piante, ovvero da marzo a settembre. Dunque, come annaffiare le piante d’appartamento in estate?
L’irrigazione delle piante d’appartamento è un’operazione da svolgere con regolarità nei due mesi estivi. Bisogna innaffiare quando la terra comincia a seccarsi, quando foglie e fiori iniziano a perdere il loro turgore, e quando battendo con il pugno chiuso sulle pareti del vaso in coccio si sente un rumore secco e netto.
Come fare
Per annaffiare bene è necessario che ogni vaso abbia il suo sottovaso nel quale raccogliere l’acqua in eccesso, purché non troppa. Nel sottovaso è bene disporre uno strato di argilla espansa, che contribuisce a un efficace drenaggio e a salvaguardare un certo grado di umidità. La maggior parte dei problemi, come marciumi del colletto e delle radici sono dati dall’eccessiva irrigazione, è consigliato quindi fare particolare attenzione ai ristagni d’acqua e a non eccedere troppo con le quantità fornite alla pianta.
L’acqua deve essere a temperatura ambiente, cioè né calda né fredda. Attenzione a non bagnare foglie e fiori, ma solamente il terreno. Il modo migliore per abbeverare le piante è quello dell’irrigazione per immersione, per questa operazione serve un recipiente in grado di contenere tutte le dimensioni dei vasi presenti in casa, posizionato il vaso all’interno della bacinella si deve lasciare in immersione per circa 60-70 minuti il tempo necessario per far inumidire il terriccio. Nei periodi più caldi dell’anno si può procedere con la nebulizzazione della chioma per rinfrescare la pianta, per evitare che le foglie si macchino è necessario utilizzare acqua demineralizzata.
Le ore migliori per irrigare le piante sono quelle mattutine o quelle serali, in estate è consigliato effettuare quest’operazione al tramonto in modo tale da evitare un’evaporazione troppo veloce dell’acqua o l’effetto lente che può causare bruciature al fogliame.
Quando si è in vacanza
Prima di partire per le ferie estive è necessario preparare un sistema di irrigazione alternativo per assicurare una buona annaffiatura alle piante che restano all’interno dell’appartamento. il primo passo è quello di collocare dei recipienti d’acqua vicino alle piante in modo tale da ricreare un ambiente umido cos’ da permettere un minore consumo d’acqua alle piante. Se il periodo di vacanza è inferiore a un mese è possibile lasciare poca luce così da rallentare il processo vegetativo e quindi il consumo di liquidi, se invece le vacanze saranno più lunghe è consigliato collocare le piante in una stanza ben illuminata anche se schermata da una tenda in modo tale da non far deperire la pianta per lo sforzo della ricerca della luce.
Il metodo d’irrigazione più semplice da preparare in casa è quello del sifone comunicante: occorre munirsi di una bottiglia da due litri per pianta o di una bacinella abbastanza capiente per rifornire due o tre piante insieme; i contenitori devono essere collocati vicino alla pianta in una posizione sopraelevata, non meno di 10 cm dal pavimento, tra il vaso e il contenitore si devono posizionare delle strisce di stuoia filtrante o delle trecce di lane imbevute d’acqua che faranno da tramite e porteranno l’acqua in maniera graduale al terreno, mantenendo il substrato sempre umido. In commercio si trovano dei coni di ceramica (più pratici delle strisce di tessuto imbevute) da conficcare nel terreno e da collegare alla bottiglia o al contenitore serbatoio. Altro rimedio reperibile in commercio sono i flaconi di acqua complessata, acqua in gel costituita da fibre naturali (cellulosa) e acqua demineralizzata. La fornitura d’acqua garantita varia dai 15 ai 20 giorni a seconda della grandezza della pianta e della temperatura dell’ambiente in cui si trova.
A seconda della grandezza della pianta e del suo fogliame bisognerà calcolare diversi quantitativi d’acqua; piante come le felci o il capelvenere si deve garantire la terra sempre umida, mentre le piante grasse richiedono pochissima acqua, temono l’umidità e i ristagni d’acqua.
Negli altri mesi
Quando in inverno il riscaldamento è troppo elevato, le piante soffrono meno se vengono mantenute costantemente umide. Anche nei mesi freddi è necessario avere un occhio di riguardo per quanto riguarda l’eccesso d’acqua, i vasi di terracotta cono dei buoni indicatori dello stato del terriccio, se il vaso si presenta scuro e viscido, non ci sarà bisogno di irrigare,nel caso ci fossero anche delle muffe o del muschio si è ecceduto troppo con le annaffiature e sarà necessario travasare la pianta aggiungendo al nuovo terriccio della sabbia per favorire un drenaggio maggiore; solo se il terreno si presenta asciutto e staccato dalle pareti del vaso allora sarà necessario fornire dell’acqua alla pianta. In generale se la pianta presenta radici grosse e foglie piccole hanno bisogno di poca acqua nella stagione invernale, se invece le piante hanno foglie sottili e delicate o larghe con boccioli le irrigazioni dovranno essere più frequenti.