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L’alimentazione dei canarini nella stagione riproduttiva

Con l’arrivo della primavera inizia il periodo riproduttivo. L’alimentazione dei canarini nella stagione riproduttiva rappresenta un elemento molto importante.  Ecco alcuni consigli per aiutare le coppie che vivono con noi.

 

Sali minerali

La stagione riproduttiva rappresenta un momento delicato nella vita dei canarini. Proprio in questo periodo, i nostri simpatici amici vanno in amore e il loro consumo/fabbisogno energetico aumenta: il maschio non smette quasi mai di rallegrarci con il suo canto “amoroso” la femmina è sempre più frenetica nella ricerca del materiale per la “tessitura” del nido.

Per agevolare la fertilità della coppia, si può somministrare una soluzione a base di vitamina E: ce ne sono diverse a disposizione, basta solo attenersi alle modalità di somministrazione indicate nelle confezioni di solito poche gocce nell’acqua dei beverini per una decina di giorni, prima degli accoppiamenti.

Importante è anche fornire un giusto apporto di calcio e sali minerali, soprattutto alle femmine che necessitano di tali sostanze per consentire una buona formazione dei gusci d’uovo. Quindi, non dimentichiamo di lasciare a loro disposizione l’osso di seppia, il grit (possibilmente di tipo solubile) e altri eventuali prodotti in commercio ad uso ornitologico.

 

Il pastone

Bisognerà poi abituare gradualmente i nostri canarini ad alimentarsi anche con il pastone da allevamento, più ricco in proteine e con meno grassi. Evitiamo, pertanto, di cambiare bruscamente il tipo di alimentazione, con il possibile risultato negativo di vedere i nostri canarini rifiutare il nuovo pastone e quindi non alimentare a sufficienza i nidiacei.

Esistono diversi tipi di pastone da allevamento: se si sceglie il “secco” ricordiamoci di fornirlo inumidito con una spruzzatina d’acqua o succo di frutta, o magari con l’aggiunta di uovo sodo che ha anche la proprietà di aumentare il tasso proteico del pastoncino.

Il tipo ”morbido” invece, non va addizionato con altre sostanze liquide o solide: risulterebbe quindi più pratico, per questioni di tempo di preparazione e soprattutto perché, non irrancidendo, non necessita di essere sostituito dopo ciascun giorno di somministrazione. Segnaliamo, però, che la maggioranza degli allevatori utilizza per il periodo riproduttivo il pastoncino secco addizionato come sopra descritto; deduciamo che ci saranno molte buone ragioni per motivare questa scelta. Questo tipo di alimentazione più ricca dovrà essere mantenuta fino allo svezzamento dell’ultima covata di novelli, dopodiché si potrà tornare a un pastoncino meno proteico e con più grassi, utili anche per aiutare la formazione e la muta del piumaggio che questi uccellini affrontano dai mesi estivi più caldi fino ad autunno inoltrato.

 

Semi

Ricordiamoci comunque che i canarini sono granivori; ciò significa che accanto alla somministrazione dei vari tipi di pastone, a seconda dei periodi dell’anno, non devono mai mancare i loro semi preferiti. Tra le tante miscele in commercio, tutte più o meno ben bilanciate e preferibile scegliere quella con maggiore quantità di scagliola (il seme tipico dei canarini), sebbene la cosa più importante sia quella di verificare la freschezza dei semi, controllando la data di confezionamento e quella di scadenza.

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